Marco Olivi, Giuliano Fonderico, “Il comune regolatore. Le privative e i diritti esclusivi nei servizi pubblici locali” 

Recensione:

1. Il diritto comunitario (soprattutto la giurisprudenza della Corte di Giustizia) offre all’interprete (in prima battuta allo studioso, nell’elaborazione di modelli di ricostruzione degli istituti) anche l’occasione per un ripensamento del modo stesso di affrontare il tema dei servizi pubblici locali. Può sintetizzarsi così l’approccio alla materia nello studio di Giuliano Fonderico. In particolare, l’applicazione del principio di proporzionalità fa scricchiolare ogni ricostruzione del regime dei servizi pubblici che pone come focus l’organizzazione del servizio, tale da porre in un cono d’ombra il regime dell’attività. Questa, che rappresenta l’impostazione tradizionale, si giustificava in un contesto di “privativa”, visto che, in tal caso, è l’organizzazione del servizio a conformare l’attività senza che vi sia né spazio né utilità di regole distinte dirette a disciplinare il tipo di attività per sé considerata. Ma, non appena la riserva viene posta in discussione, non tanto perché le norme la escludano in assoluto, quanto perché deve essere giustificata da ragioni di interesse generale e proporzionata rispetto agli scopi perseguiti, l’organizzazione del servizio perde centralità e con essa i temi più ampiamente discussi, vale a dire i modi di svolgimento del servizio, se in house, se mediante affidamento e con quali procedure…

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