Sommario:
1. L’impresa balneare italiana e le Istituzioni comunitarie. Il difficile rapporto fra ordinamento interno e principi comunitari.
2. La disciplina interna e la proroga ex lege disposta con la legge di bilancio per il 2019. La nuova norma del decreto rilancio e il successivo intervento contenuto nel decreto agosto.
3. Le pronunce della giurisprudenza interna sulla proroga ex lege delle concessioni in essere.
4. Le norme e i principi dell’ordinamento comunitario.
5. Un dibattito aperto alla luce delle modalità attuative della proroga, in attesa del d.P.C.M.
Abstract:
The purpose of this work is to carry out a survey on the discipline and the most recent guidelines on the subject of state-owned shore concessions for tourist-recreational purposes. The 2019 budget, by postponing the identification of the detailed regulations to a specific decree of the President of the Council of Ministers, ordered the extension by law of fifteen years of the existing concessions. The Council of State has already stigmatized this choice by the internal legislator and, at this stage, pending the much-desired Prime Ministerial decree, uncertainty reigns in the application. The imminent expiry of the existing concessions on the 31st of December 2020, by virtue of the previous extension, has brought the issue back to the center of the debate. With the relaunch decree, the Government approved a specific rule to reaffirm the validity and effectiveness of the extension pursuant to law established by law no. 145/2018. However, the uncertainties remain, despite the approval of the conversion law and the subsequent regulatory intervention contained in the august decree, pending the d.P.C.M. provided for by the 2019 budget, with the hope that the Italian government can give Europe the answers which the Community institutions have been asking our country for years.
Lo scopo del presente lavoro è quello di compiere una ricognizione della disciplina e dei più recenti orientamenti in materia di concessioni demaniali marittime con finalità turistico-ricreative. La finanziaria 2019, rinviando l’in-dividuazione della disciplina di dettaglio a un apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, ha disposto la proroga ex lege, di quindici anni, delle concessioni in essere. Il Consiglio di Stato ha già stigmatizzato tale scelta del legislatore interno e, in questa fase, in attesa del tanto agognato d.P.C.M., regna l’incertezza in sede applicativa. L’imminente scadenza al 31 dicembre 2020 dei rapporti concessori in essere, in virtù della precedente proroga, ha riportato la questione al centro del dibattito. Con il decreto rilancio, il governo ha approvato una norma specifica per ribadire la vigenza e l’efficacia della proroga ex lege disposta dalla l. n. 145/2018. Tuttavia, le incertezze permangono, nonostante l’approvazione della legge di conversione e il successivo intervento normativo contenuto nel decreto agosto, in attesa del d.P.C.M. previsto dalla finanziaria 2019, con l’auspicio che il governo italiano possa dare all’Europa le risposte che le Istituzioni comunitarie, da anni, chiedono al nostro Paese.