Virginia Campigli, Riflessioni sulla pianta organica nel quadro del servizio farmaceutico

Sommario:

1. Premessa. La pianta organica tra tutela della salute e libera iniziativa economica.
2. La programmazione attraverso pianta organica.
3. Le origini storiche.
4. (Segue) Considerazioni critiche: il mutamento di asse. Dalla tutela oggettiva alla tutela soggettiva.
5. La pianta organica oggi. Le istanze protezionistiche sottese.
6. Le motivazioni addotte a sostegno della necessità della pianta organica (critica): (I) il rischio del superamento del tetto di spesa farmaceutica.
7. (Segue) Le motivazioni addotte a sostegno della necessità della pianta organica (critica): (II) i principali rischi per la tutela della salute. In particolare, il fallimento del mercato e la “desertificazione” delle aree economicamente sconvenienti.
8. Il rilievo dell’assenza di rischi per la salute nel rapporto con la libertà di iniziativa economica.
9. Il ripensamento della pianta organica per un pieno ed effettivo accesso ai farmaci.
10. Spunti conclusivi.

Abstract:

The pharmaceutical planning grid (“pianta organica”) is a restriction of private economic initiative, because of the quota system of market operators and the geographical distribution of pharmacies. Traditionally, limiting market access in this sector is justified by the need to protect health, ensuring a proper distribution of dispensing pharmacies throughout the national territory. Nevertheless, the origin of this administrative instrument is linked to outdated reasons of objective protection of public health, inconsistent with Constitutional subjective protection of individual health.
Moreover, the pharmaceutical legislation seems connected with protectionist interests.
Within this framework, the paper questions whether it is necessary to overcome or revise the pharmaceutical planning grid. The removal of limits to the number and to the territorial distribution of pharmacies, indeed, might provide a wider access to pharmaceutical products, without actual health risks, on the ground that the right to health could be interpreted as a driving force for competition rules.

La pianta organica farmaceutica determina una compressione dell’iniziativa economica privata, mediante il contingentamento numerico degli operatori e la localizzazione territoriale delle farmacie. Tradizionalmente, si ritiene che il sacrificio imposto al libero mercato sia giustificato dall’esigenza di tutelare la salute, assicurando, con la pianta organica, un’adeguata distribuzione delle sedi farmaceutiche. Tuttavia, le origini dell’istituto disvelano logiche di tutela oggettiva della sanità non più attuali, incoerenti con la tutela soggettiva della salute necessitata dall’introduzione in Costituzione del principio personalistico. Oltretutto, la disciplina normativa in materia appare legata a interessi protezionistici di settore. In questo quadro, il presente contributo si interroga sull’opportunità di un superamento o di una revisione della pianta organica. L’eliminazione dei limiti quantitativi e localizzativo-territoriali di programmazione, infatti, anziché implicare rischi effettivi per la salute, potrebbe favorire un più ampio e diffuso accesso ai medicinali, alla luce di una (ri)lettura del diritto alla salute come motivo propulsivo delle dinamiche concorrenziali. 

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