Giuseppe Morbidelli, Separazione tra politica e amministrazione e discrezionalità amministrativa

Sommario:

1. La discrezionalità dell’amministrazione: un “rebus necessario”.
2. La discrezionalità “invariante” dell’azione amministrativa. Introduzione al tema del presente saggio.
3. Fattori di incremento della discrezionalità.
4. Fattori erosivi della discrezionalità.
5. Separazione tra politica e amministrazione: 
garanzie a difesa dell’imparzialità della seconda.
6. Limiti di ammissibilità di 
poteri di amministrazione di primo grado da parte degli organi politici.
7.
Necessità e finalità dell’attività di indirizzo.
8. Comunanze e diversità tra 
indirizzo e “predeterminazione”.
9. Tipologia e natura degli atti di indirizzo.
10. Le componenti (discrezionali e non) dell’atto di indirizzo.
11. 
La tutela giurisdizionale rafforzata grazie alla interposizione dell’atto di indirizzo.

Abstract:
The essay, starting from the nature of the administrative “discretionality” as an independent variable in the Administrative Law system, intends to investigate some trends in progress around this theoretical element. In particular, the author focuses his attention on two opposite profiles: the first one concerns the factors that are determining an increase in the adoption of discretionality when administrative functions are exercised, while the second describes the elements that are causing the erosion of its action space. Then, starting from here, the paper intends to examine a third line of reasoning. Namely, the latter focuses on the exercise of discretionary powers by the political bodies, which determines the breakdown into two further subcategories: one that can be found at the political level (i.e. in policy documents) and the other observable at the bureaucratic level. The effect is that, for the the same kind of variable, two types of discretionality manifest phenotypes partly different. At the same time, the phenomenon appears to have the effect of increasing the extension of the judicial review.

Il saggio, muovendo dal carattere di “invariante” della discrezionalità, intende indagarne alcune tendenze in atto. In particolare, l’A. concentra l’attenzione su due profili di segno contrario: il primo riguarda i fattori che determinano un incremento della discrezionalità nell’esercizio delle funzioni amministrative, mentre il secondo descrive gli elementi che causano l’erosione del suo spazio d’azione. Di qui, lo studio intende esaminare un terzo profilo, ovvero l’avocazione della discrezionalità da parte degli organi di indirizzo politico, che ne determina la scomposizione in due sotto-categorie: una, per l’appunto, utilizzata a livello politico che si rinviene negli atti di indirizzo e l’altra utilizzata a livello burocratico, con l’effetto che nella stessa fattispecie convergono due tipologie di discrezionalità con fenotipi in parte diversi, ma aventi comunque l’effetto di elevare lo spessore delle garanzie giurisdizionali.

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