1. L’intervento incisivo dello Stato in economia è generalmente collegato a periodi di significativa trasformazione, spesso accompagnati da gravi crisi. L’epoca storica contemporanea non fa eccezione.
Stiamo attraversando una stagione di radicale cambiamento strutturale (di Strukturwandel, come è stato definita in un recente volume di Armin von Bogdandy) sul piano dell’innovazione tecnologica, del mutamento geopolitico, dello sviluppo sostenibile e del cambiamento climatico, dell’accentuato squilibrio demografico. È un quindicennio di polycrisis, come è stato definito da Adam Tooze al World Economic Forum e poi ribadito nel Global Risk Report del 2023, e cioè di diverse crisi e gravi emergenze, che si susseguono senza soluzione di continuità. Questi grandi rivolgimenti hanno enormemente accentuato i margini di rischio e di incertezza, per cui l’operatore economico oggi ha molta più difficoltà di qualche anno fa a prevedere se un evento futuro si verificherà e, anzi, spesso è nelle condizioni di non poter calcolare il verificarsi di tale evento.
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