Bruno Barel, Diritto europeo, direttiva «servizi» e disciplina italiana delle concessioni degli arenili

Sommario:

1. Considerazioni generali sulle competenze dell’Unione. 

2. La libertà di prestazione di servizi, il diritto di stabilimento e le deroghe consentite agli Stati membri per motivi imperativi di interesse generale. 

3. L’attuazione delle disposizioni del Trattato CE mediante il diritto derivato. La direttiva Servizi. 

4. I regimi autorizzativi della direttiva Servizi. 

5. Inderogabilità dei divieti posti dalla direttiva Servizi invocando motivi imperativi in base alle disposizioni del Trattato. 

6. La qualificazione delle concessioni degli arenili nel diritto dell’Unione. 

7. La posizione della Commissione europea: la procedura d’infrazione n. 2008/4908.

8. Gli orientamenti della giurisprudenza interna e la nuova proroga ex lege disposta dal legislatore nazionale. 

9. La sentenza della Corte di giustizia 14 luglio 2016, Promoimpresa. 

10. Dopo la sentenza Promoimpresa. Le procedure di selezione per l’assegnazione delle concessioni. 

Abstract:

This paper examines those European provisions that may affect the duration and the type of procedures for issuing national beach concessions. It analyses the effects of the TFEU on freedoms of establishment and services, art. 12 of the Directive 2006/123/CE and the ECJ opinion in the Melis Judgment of 16 July 2016 (joint cases C-458/14 and C-67/15). I conclude with the ECJ that authorisations that are limited in number due to the paucity of available natural resources may not be open to automatic renewal; however, I consider that overriding reasons in the general interest, such as social policy objectives and the protection of the environment, may also be taken into account when establishing the rules governing the selection procedure. The Bolkestein Directive being applicable, the selection procedure would still be compulsory and the national margin of appreciation far wider.

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