Sommario:
1. Considerazioni introduttive.
2. L’art. 80, c. 5: problemi vecchi e questioni nuove.
2.1. La condanna per un reato tributario: esclusione automatica o discrezionale?
2.2. La violazione degli obblighi tributari: è legittima la previsione della definitività dell’accertamento?
3. Il principio di proporzionalità come canone d’azione nella valutazione discrezionale della stazione appaltante.
4. Le incerte prospettive dell’esclusione.
Abstract:
L’articolo si occupa dell’esclusione del concorrente dalla gara, con particolare riguardo al caso dell’esclusione dell’operatore economico non in regola con il fisco. Dopo alcune premesse sul c. 5 dell’art. 80 del codice dei contratti pubblici nella versione attualmente vigente necessarie per dare atto delle continue modifiche normative e delle numerose incertezze interpretative, l’articolo si concentra sull’ipotesi della violazione tributaria, che a seconda della gravità può essere inquadrata nel c. 1 o nel c. 4, ferma la possibilità per la stazione appaltante di tenerne conto nel giudizio sull’affidabilità e integrità del concorrente. L’analisi è l’occasione per ragionare sulle prospettive in tema di esclusione e sulla necessità di attualizzare il principio di proporzionalità come canone di azione dell’amministrazione nella fase di scelta del contraente, per evitare esclusioni arbitrarie a fronte di illeciti professionali che in alcun modo possono avere un’incidenza effettiva sul rapporto fiduciario.