Sommario:
1. Premessa.
2. Il disegno di legge governativo e la potestà legislativa. Problematicità dell’enucleazione di attribuzioni legislative regionali primarie o, comunque, di una differenziazione che possa incidere sull’allocazione di funzioni relative al bilanciamento degli interessi.
3. La tecnica normativa: il disegno di un percorso pattizio paritario ed esterno?
4. Modificabilità dell’intesa e tecnica normativa.
5. Prospettive.
Abstract:
This paper examines the draft law proposed by the Italian government about asymmetry clauses’ implementation, governed by art. 116. 3 Cost. It reflects about its opportunities, isolating two main issues: the possible constitutional limits of the attribution of legislative functions and the legislative technique adopted. The aim is to explore the possible evolution of Italian regionalism in terms of federalism by dissociation, also expressing some contents for the parliamentary debate. With respect to the possible definition of asymmetry clause agreements, the equal position of the State and the region in the negotiation is brought back within the framework of a common constitutional legitimacy. The issues concerning the modification of those agreements, due to the need to resolve possible overlapping of competences, are also addressed, as well as those relating to the allocation of competences. The latter is relevant for balancing fundamental rights, by introducing criteria for the legislative competences’ selection, that should be linked not only to the justification of power, but also to the function that it must serve.
Il lavoro analizza il disegno di legge governativo di attuazione della previsione ex art. 116, c. 3, Cost. relativa all’implementazione dell’autonomia differenziata, riflettendo sulle opportunità offerte e soffermandosi su due questioni, gli ipotizzabili limiti costituzionali all’attribuzione di funzioni legislative e la tecnica legislativa utilizzata. L’intento è di esplorare la possibile evoluzione del regionalismo italiano in termini di regionalismo per dissociazione, proponendo anche questioni che potrebbero essere considerate nel futuro dibattito parlamentare.
In ordine alla classificazione delle intese, viene evidenziata la necessità di collocare il tema dell’eventuale bilateralità piena e paritaria della negoziazione all’interno del più ampio quadro della comune legittimazione costituzionale delle parti. È poi affrontata la questione delle modifiche delle intese in relazione alle possibili sovrapposizioni di competenze ed all’allocazione delle attribuzioni in materia di bilanciamento di diritti fondamentali, proponendo criteri di soluzione delle tensioni basate non solo sulla giustificazione del potere, ma anche sulla funzione cui esso è finalizzato nel quadro costituzionale.