Recensione:
A partire dalla seconda metà del XX secolo, la disciplina delle acque è profondamente cambiata: l’affermarsi di sensibilità nuove, di un nuovo «ordine valoriale» (p. XV), ha determinato la «sperimentazione di nuovi schemi amministrativi» (p. 512) e la «riconformazione di strumenti» già noti (p. 526). Le linee forti del pensiero dell’autore sono già nel titolo: la stagione della scarsità è il contesto delle politiche idriche della modernità; muovendo dalla consapevolezza della esauribilità della risorsa acqua nasce l’esigenza di una gestione sostenibile ed equa a beneficio delle esigenze ambientali e sociali. Cambia, così, la disciplina della demanialità – oggi divenuta custodiale – delle pianificazioni e delle concessioni. Il volume, connotato da ricchi riferimenti dottrinari, da un attento studio normativo e giurisprudenziale e dal connubio tra ricostruzione teorica degli istituti e analisi delle prassi amministrative concrete, si compone di due parti, nelle quali l’autore espone ampiamente il nuovo orizzonte di valori (pp. 4-208) e le evoluzioni normative ad esso conseguenti (pp. 211- 510)…