Giuseppe Tropea, I principi del risultato, della fiducia, della buona fede e dell’affidamento in alcune interpretazioni recenti

Sommario:

1. Premessa. 
2. Intorno al principio del risultato. 
2.1. Il saggio di 
Fabrizio Fracchia sul risultato. 
2.2. Consiglio di Stato, sez. IV, 20 aprile 2023,
n. 4014. Alcune voci critiche sul risultato. 
2.3. Altre criticità con riguardo ai 
rapporti col principio di strumentalità delle forme… 
2.4. … e ai rapporti 
discrezionalità-risultato. 
2.5. Consiglio di Stato, sez. III, 27 maggio 2024, n. 
4701: uso strategico dei contratti pubblici e rapporti con la concorrenza. 
3. Il 
saggio di Riccardo Ursi sulla fiducia. 
4. Il saggio di Di Lascio su affidamento e buona fede. 
5. Conclusioni. 

Abstract:

The investigation into some of the most recent essays on the topic of results, trust and good faith in the public contracts code shows a fundamental contrast, which reflects the transition phase we are experiencing. After the accounting and pro-competitive phases, in recent years we have not actually reached a completely new phase, as attested by the hybrid character of the so-called phase “neo-accountant”, characterized by new, and in some ways not always univocal and coherent, interests, from the spending review to the fight against corruption. The strategic use of public contracts, which should instead characterize the new code, but with unchanged directives, in a certain sense confirms this phase of “active stasis” and transition. The underlying debate on the principles of the code as a mere rhetorical repetition of constitutional principles, or as factors with a disruptive impact on the system is, in reality, above all a debate on the effective “demystification of competition” and on the possible overcoming of the traditional ordoliberal approach, with the valorisation of the discretion of contracting authorities to the detriment of neo-weberian formalism.

I principi del risultato, della fiducia, della buona fede e dell’affidamento in alcune interpretazioni recenti. L’indagine su alcuni dei più recenti contributi in tema di risultato, fiducia e buona fede nel codice dei contratti pubblici mostra un contrasto di fondo, che rispecchia la fase di passaggio che stiamo vivendo. Dopo la fase contabilistica e quella pro-concorrenziale, negli ultimi anni non si è di fatto pervenuti a una fase del tutto nuova, come attesta il carattere ibrido della fase cd. neo-contabilista, connotata di nuovi, e per certi versi non sempre univoci e coerenti, interessi, dalla spending review alla lotta alla corruzione. L’uso strategico dei contratti pubblici, che dovrebbe invece connotare il nuovo codice, ma a direttive invariate, per un certo verso conferma questa fase di “stasi attiva” e di passaggio. Il dibattito di fondo sui principi codicistici come mera retorica ripetizione di principi costituzionali, o come fattori di impatto dirompente sul sistema è, in realtà, soprattutto un dibattito sull’effettiva “demitizzazione della concorrenza” e sul possibile superamento del tradizionale approccio ordoliberale, con la valorizzazione della discrezionalità delle stazioni appaltanti a discapito del formalismo neo-weberiano.

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