Marco Bevilacqua, Il mimetismo della nozione di pubblica amministrazione. Un’analisi empirica

Sommario:

1. Le disfunzioni della pubblica amministrazione.
1.1. Dal piano etimologico alla nozione funzionale dell’amministrazione pubblica.
2. Il contributo europeo alla costruzione del “funzionalismo” della p.a. 
3. La nozione finanziaria di pubblica amministrazione.
4. L’amministrazione pubblica in forma privata è ancora rilevante?
4.1. L’impiego pubblico delle risorse come
criterio di perimetrazione.
4.2. Gli organismi non societari: le fondazioni di partecipazione.
4.3. Gli enti strumentali delle amministrazioni territoriali: il perimetro del “gruppo di amministrazione pubblica”.
5. L’amministrazione partecipata.
6. Il processo di trasformazione digitale e di automazione della pubblica amministrazione: questioni di leale collaborazione.
7. La resilienza  dell’apparato amministrativo di fronte all’emergenza.
8. Conclusioni: per una nozione “liquida” di pubblica amministrazione.

Abstract:

The research aims to address the problem of the delimitation of the Italian public administration’s boundaries. Given the lack of a legislation which sets out, in a uniform way, the conditions under the “public” character may be attributed to private entities pursuing public interests, there are many issues which concern the notion of public administration, of which the lowest common denominator is the recurrent crisis situations (economic and health). It is well known that the latter have put a strain on public administration’s resilience, effectiveness and efficiency. In particular, the relevance of the European legal system’s influence on the domestic one can be noted by the attribution to the Italian National Institute of Statistics of the task of identifying annually the entities that contribute to the budgetary balance and the sustainability of the public debt. Well, on one hand, the “public-private” dichotomy shouldn’t be considered obsolete and, on the other, the rationalisation of the administration in the private way plays an essential role in containing public spending. Therefore, a criterion for the attribution of public nature, based on the use of public resources and the assessment of the public character on a case-by-case basis, would allow to simplify the framework of the wider public sector, in the prism of flexibility and dynamism.

La ricerca proposta si prefigge il compito di affrontare il problema della delimitazione del perimetro della pubblica amministrazione italiana. Stante la carenza di una norma che individui in modo unitario le condizioni per poter attribuire il carattere di pubblicità a quegli enti di matrice privatistica che perseguono fini pubblici, molteplici sono le tematiche e i profili che involgono la nozione di pubblica amministrazione, il cui minimo comune denominatore risiede nelle ricorrenti situazioni di crisi (economiche e sanitaria) che hanno messo a dura prova la resilienza, l’efficacia e l’effettività dell’azione pubblica. In particolare, deve registrarsi l’influenza dell’ordinamento comunitario su quello interno, a partire dall’attribuzione all’Istat del compito di individuare annualmente gli enti che concorrono all’equilibrio di bilancio e alla sostenibilità del debito pubblico. Ebbene, se, da un lato, non può dirsi superata la dicotomia “pubblico-privato”, dall’altro, la razionalizzazione dell’amministrazione in senso privatistico gioca ancora oggi un ruolo essenziale nel contenimento della spesa pubblica. Ciò in considerazione del rilievo per cui l’impostazione funzionale della pubblica amministrazione, a seconda della disciplina di riferimento, rischia di risultare eccessivamente rigida e di limitare la capacità di adattamento. In tal senso, un criterio per l’attribuzione della natura pubblica a soggetti formalmente privati, basato sull’impiego delle risorse pubbliche e su una valutazione casistica, consentirebbe di semplificare l’inquadramento del settore pubblico allargato nel prisma della duttilità e dinamismo.

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