Sommario:
1. Il piano REPowerEU e il Green deal europeo: convergenza o conflitto?
2. Il Green deal europeo: obiettivi, strumenti e impatto sulle politiche energetiche.
3. Il piano REPowerEU e gli elementi di convergenza con la strategia europea di transizione ecologica.
4. I profili di conflitto: gli investimenti in infrastrutture per combustibili fossili e i rischi di lock-in.
5. La revisione del regolamento che disciplina il dispositivo per la ripresa e la resilienza e i capitoli RePowerEU.
6. Ngeu e RePowerEU: tra consolidamento e ridefinizione.
Abstract:
While European responses to the pandemic crisis (notably, the Next Generation EU (NGEU)) have moved in the direction of full convergence with the strategy of the ecological transition strategy as identified in the European Green Deal (EGD), the responses to the energy crisis, while moving from the perspective of preserving this convergence, are likely to conflict with this strategy in some respects. The article analyses, on the one hand, the interventions of the REPowerEU plan in line with the objectives of decarbonisation (such as measures aimed at energy efficiency and at accelerating the development of renewable energies), and, on the other hand, the amendments made to Regulation 2021/241, establishing the Recovery and Resilience Facility (Recovery and resilient facility (RRF)).The decision to use the RRF as a key tool for the investments planned in the RePowerEU communication, through the inclusion of specific RePowerEU chapters within the national recovery and resilience plans, strengthens the role of the NGEU as the preferred instrument for EU’s financial intervention. At the same time, the derogation from the principle of ‘do no significant harm’ for the construction of gas and oil infrastructures and facilities risks undermining the ability of the EU to effectively achieve the binding goal of climate neutrality in 2050 set by European climate law, due to the potential lock-in effects of such investments.
Mentre le risposte europee alla crisi pandemica (segnatamente, il Next Generation EU – Ngeu) si sono mosse nel solco di una piena convergenza rispetto alla strategia della transizione ecologica come identificata nel Green Deal europeo (Egd), le reazioni alla crisi energetica, pur muovendo dalla prospettiva di preservare tale convergenza, sono suscettibili di entrare, per alcuni profili, in contrasto con tale strategia. L’articolo analizza, per un verso, gli interventi del piano REPowerEU in linea con gli obiettivi della decarbonizzazione (come le misure finalizzate all’efficientamento energetico e all’accelerazione dello sviluppo delle energie rinnovabili), e, per altro verso, le modifiche apportate al reg. Ue n. 2021/241, che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza (Recovery and resilient facility – Rrf). La scelta di utilizzare il Rrf come strumento centrale per realizzare gli investimenti previsti dal piano RePowerEU, attraverso l’inserimento di specifici capitoli RePowerEU all’interno dei piani nazionali di ripresa e resilienza, costituisce un consolidamento del Ngeu, che diviene strumento preferenziale per l’intervento dell’Ue, quando agisce come finanziatrice; al tempo stesso, la contestuale deroga al principio di “non arrecare un danno significativo” per la realizzazione di impianti di gas e petroliferi dovrà essere attentamente monitorata, rischiando altrimenti di minare l’effettiva capacità dell’Ue di raggiungere l’obiettivo vincolante della neutralità climatica nel 2050 fissato dalla legge europea sul clima.