Sommario:
1. Introduzione
2. La progressiva assimilazione dell’illecito antitrust quale “grave illecito professionale”.
2.1. L’orientamento della giurisprudenza nazionale ed europea.
2.2. L’orientamento delle prescrizioni di soft law delle Autorità indipendenti.
3. Gli effetti delle sanzioni antitrust nel settore degli appalti pubblici.
4. Conclusioni.
Abstract:
L’articolo esamina la progressiva assimilazione dell’illecito antitrust quale “grave illecito professionale”, e quindi astratta causa di esclusione, nell’ambito delle gare pubbliche. A tal fine, viene ripercorsa l’evoluzione sotto tre profili: non solo della giurisprudenza ma anche della normativa e delle relative prescrizioni di “soft law” (Anac, Agcm). In definitiva, l’analisi consente di osservare alcune delle peculiarità della ricostruzione dell’illecito antitrust nell’ambito del codice dei contratti pubblici (sia del 2006 sia del 2016) che dovrebbero indurre a riconsiderare – o comunque ribilanciare – la portata escludente dell’accertamento anticoncorrenziale, anche tenendo in considerazione i più recenti orientamenti eurounitari in tema di “ne bis in idem” e “nemo tenetur se detegere” da estendersi quindi anche all’ambito delle gare pubbliche e non solo ai procedimenti delle autorità indipendenti.